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Luigi Crisponi
26 maggio 2017
L'opinione di Luigi Crisponi
Camere di Commercio con il silenziatore
Finalmente l'assordante silenzio da parte del presidente Pigliaru e della sua Giunta sulla questione degli accorpamenti delle Camere di Commercio sarde è stato interrotto. Peccato che l'intervento sia stato fatto con il silenziatore e con colpevole ritardo proprio nello stesso giorno in cui si è riunita la Conferenza Stato-Regioni. E' davvero singolare che l'approccio del presidente Pigliaru ad un così delicato tema arrivi dopo che la Sicilia ha fatto il bello e il cattivo tempo in Unioncamere e nei rapporti con il Ministero dello Sviluppo economico. E' evidente che la perdita di autonomia per la Camera di Commercio di Nuoro destinata ad essere accorpata a Sassari e con l'ente camerale di Cagliari che ingloba Oristano ha avuto poco interesse per la Giunta regionale affaccendata semmai ad isolare il Nuorese sempre di più.
Se il presidente Pigliaru avesse fatto meno orecchie da mercante, si sarebbe reso conto che è dal 2014 che ho presentato con i colleghi Riformatori, interrogazioni e mozioni a raffica su questo gravoso problema, senza aver mai ricevuto una sola risposta e senza che abbia accettato la discussione in seno al Consiglio regionale.
Ora ci si ritrova con una solenne fregatura data dalla Sicilia alla Sardegna a causa di un atteggiamento impalpabile e attendista della Giunta regionale. L'Ufficio di Presidenza di Unioncamere retto dal siciliano Lo Bello, ha potuto così vanificare gli effetti delle deroghe previste dalla legge delega con cui si poteva mantenere l'autonomia di quelle Camere di commercio operative su territori montani e senza che fossero servite da infrastrutture pubbliche di rilievo.
Proprio il caso di Nuoro. Che ora, data la vergognosa distrazione e visto che nessuno dall'Isola è andato a battere i pugni sul tavolo del Ministero dello sviluppo economico, si ritrova a dover recitare il consueto rosario degli uffici governativi spazzati via dall'ingiustificabile atteggiamento azione della Giunta regionale.
*consigliere regionale Riformatori sardi
Commenti
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