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Red
21 giugno 2019
Olbia: 3mila chili di pesce sequestrato
Lunedì, gli uomini della Capitaneria di porto di Olbia hanno controllato due pescherecci siciliani, che pescavano nelle acque del nord Sardegna. L’attività ha portato a sanzioni per 3500euro ed al sequestro di circa 3mila chilogrammi di gamberi e scampi congelati a bordo, ma privi delle necessarie informazioni obbligatorie

OLBIA - Lunedì, gli uomini della Capitaneria di porto–Guardia costiera di Olbia, coordinati dal direttore marittimo capitano di Vascello Maurizio Trogu, hanno proceduto al controllo di due pescherecci siciliani, che si trovavano in attività di pesca nelle acque del nord Sardegna. L’attività di indagine è durata circa tre giorni, durante i quali la Sala Operativa della Capitaneria olbiese ha costantemente monitorato le due unità, verificando che la norme sulla trasmissione della posizione in tempo reale con il sistema di identificazione automatica Ais venivano spesso disattese.
Pertanto sono state inviate sul punto le motovedetta Cp2116 e Cp894, che hanno intercettato ed ordinato ai due pescherecci di interrompere le attività di pesca e di dirigere per l’ormeggio al Molo Brin per essere sottoposti ad un controllo da parte degli ispettori pesca della Capitaneria. L’attività ha portato al sequestro di circa 3mila chilogrammi di gamberi e scampi congelati direttamente a bordo, ma privi delle necessarie informazioni obbligatorie in violazione della normativa comunitaria e nazionale in materia di etichettatura e tracciabilità a tutela del consumatore finale.
Gli stock di prodotto derivante dal comparto della pesca e dell’acquacoltura devono essere, infatti, rintracciabili in tutte le varie fasi della produzione, dalla trasformazione alla distribuzione, fino alla vendita al dettaglio, in cui si deve assicurare la presenza delle informazioni obbligatorie sulle zone e modalità di cattura e raccolta, per garantire la corretta tutela del consumatore finale. Ai due pescherecci sono state comminate quattro sanzioni amministrative per un totale di 3500euro, sia per la mancata tracciabilità del prodotto, sia per l’assenza di trasmissione della posizione in tempo reale come previsto per questo tipo di unità.
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