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Maria Amelia Lai
15 novembre 2023
 
L'opinione di Maria Amelia Lai
 
Le donne imprenditrici sarde tra sviluppo e resilienza
 
 
La Sardegna è spesso troppo lontana dalle politiche di Bruxelles dove
 si decidono le sorti delle nostre imprese, dei nostri territori e del
 nostro popolo per questo come Associazione d’Impresa siamo venuti nel cuore delle Istituzioni Europee perché abbiamo l’idea di una Sardegna che si integri e che sia una opportunità per lo sviluppo di tutto il resto dell’Italia e di tutto il resto del Continente Europeo. Confartigianato Sardegna vuole, con le proprie imprese, essere quella spina dorsale che
 continua a mantenere in piedi l’economia dell’intero territorio
 regionale ma per poterlo fare c’è la necessità che qui, dove si prendono le decisioni, si ricordino che i collegamenti e le infrastrutture, sono essenziali per partire dalle stesse condizioni dalle quali partono le attività produttive di tutte le altre regioni europee. 
 
 Le donne sarde sono da sempre un pilastro fondamentale della società,
 contribuendo in modo significativo al tessuto sociale ed economico
 dell'isola le imprenditrici isolane, anche in una terra così ricca
 di talento come la nostra, da sempre pagano un prezzo altissimo per
 affermarsi nel sistema economico, sociale e politico. Affrontano sfide
 significative mentre cercano di farsi largo nel mondo degli affari e
 dell’impresa. Sono straordinarie, dotate di resilienza, capacità
 multitasking e dedizione straordinaria nel lavoro come nella famiglia.
 Ed è su queste doti che loro continuano a far leva per essere artefici
 del loro futuro e del loro sviluppo. Nonostante i progressi compiuti
 negli ultimi anni, molti ostacoli rimangono, ostacoli che limitano le
 loro opportunità di successo.
 
 Sono quasi 40mila le capitane d’impresa che, in Sardegna, con enormi
 sacrifici, resistono alla crisi, si adattano alle nuove esigenze e
 vanno a caccia di mercati e opportunità per crescere. Di queste ben
 5.004 sono titolari di aziende artigiane che, con il loro impegno, si
 occupano di agroalimentare e servizi alla persona, supporto alle
 imprese e cura del verde ma anche di edilizia, costruzioni, attività
 manifatturiere e servizi di comunicazione. Nella nostra Isola, oggi le
 imprese artigiane femminili registrate presso le Camere di Commercio
 rappresentano il 20,7% del panorama artigiano dell’isola, un
 piccolo-grande esercito attività produttive a conduzione femminile
 all’interno di un importante sistema imprenditoriale rosa. Nutrita
 anche la “pattuglia” delle realtà imprenditoriali femminili che in
 Sardegna sono gestite da straniere: 2.465 attività di cui 460 dirette
 da giovani non italiane. A livello nazionale la componente straniera
 che guida “imprese donna” rappresenta il 10,7% delle quasi 1 milione
 335mila imprese rosa in Italia. In un anno la crescita è stata del
 +3,7%, raggiungendo quota 143mila. La gran parte di queste iniziative
 ha meno di dieci anni di vita, dal 2010 in poi sono nate oltre 98mila
 aziende quasi il 70% del totale.
 
 Sebbene le imprenditrici sarde siano caratterizzate
 da un'indomita resilienza e spirito innovativo, è fondamentale
 riconoscere le sfide uniche che devono affrontare e superare. Dal
 difficile accesso al finanziamento alle complesse dinamiche di
 conciliazione tra lavoro e famiglia, le barriere di genere rimangono
 una realtà con cui molte imprenditrici si confrontano
 quotidianamente. I dati economici confermano che,
 nonostante il 2021 sia stato un anno di ripresa, le imprenditrici
 hanno lottato per recuperare i livelli di fatturato pre-crisi, con una
 variazione media dei ricavi del -9,7%. Tale situazione è
 particolarmente evidente nei settori della moda e del benessere,
 fortemente colpiti dagli effetti della crisi sanitaria. Le donne
 imprenditrici con figli affrontano sfide aggiuntive, con un tasso di
 occupazione inferiore rispetto alle donne senza figli. Questo
 sottolinea l'importanza di affrontare le questioni legate alla
 conciliazione tra lavoro e famiglia.
 
 Conciliare lavoro e famiglia è ancora un grande problema per le
 imprenditrici artigiane il 44,3% denuncia
 difficoltà penalizzanti nel dividersi tra gli impegni lavorativi e la
 cura della famiglia. Chiediamo alle istituzioni di promuovere politiche volte a ridurre le discriminazioni di genere e a facilitare l'accesso delle donne al credito e al sostegno imprenditoriale. Sollecitiamo
 investimenti mirati in programmi di formazione imprenditoriale
 specifici per le donne, garantendo così l'acquisizione delle
 competenze necessarie per gestire con successo le proprie attività. Dobbiamo incoraggiare la creazione di reti di supporto tra donne imprenditrici, offrendo loro un luogo dove condividere esperienze, conoscenze e risorse per favorire il successo imprenditoriale. Poi l’Assistenza all'Infanzia Accessibile: Chiediamo la realizzazione di servizi di assistenza all'infanzia accessibili per facilitare la conciliazione tra lavoro e famiglia. E’ imprescindibile affrontare le Sfide Insieme per un Futuro Prospero superare questi ostacoli richiederà
 uno sforzo congiunto. Le donne imprenditrici in Sardegna rappresentano
 una risorsa inestimabile, e il loro successo avrà un impatto positivo
 sull'intera comunità. Per questo, crediamo che la Società e i Governi
 debbano collaborare per creare un ambiente imprenditoriale più equo e
 inclusivo, dove ogni donna possa prosperare e contribuire al progresso
 dell'isola.
 
 *Presidente Confartigianato Sardegna
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