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S.A. 10:17
Truffe ad Alghero: denunce per 100mila euro
L’attività del Commissariato di Alghero ha portato alla luce l’operato, non solo di singoli autori, ma associazioni ben organizzate, i cui membri utilizzano tecniche sofisticate. Solo negli ultimi giorni sono state denunciate tre persone


ALGHERO - La Polizia di Stato in prima linea nella lotta contro la criminalità informatica.
Il Commissariato di Alghero dall’inizio dell’anno ha proceduto a denunciare numerose persone
ritenute responsabili di truffe telematiche, per un valore complessivo che supera i 100.000 euro.
L’attività svolta ha portato alla luce l’operato, non solo di singoli autori, ma associazioni ben
organizzate, i cui membri utilizzano tecniche sofisticate come lo spoofing – ossia la falsificazione
dell’ID chiamante mediante il quale, nel display, compare il vero numero telefonico di Istituti di
Credito od Uffici di Polizia - nonché e il vishing (dall’inglese “voice phishing”), ove il truffatore
contatta telefonicamente la vittima e, spacciandosi per un operatore fidato (ad esempio di una banca o della polizia postale), sottrae dati personali o codici di accesso, ovvero induce a compiere
operazioni bancarie o postali.

I truffatori agiscono secondo schemi collaudati: studiano copioni credibili, sfruttano la fiducia che
le persone ripongono nelle istituzioni e nei loro istituti di credito (bancari o postali) e creano un
senso di urgenza e paura, capaci di offuscare la razionalità delle vittime, spesso anziane.
L’attività degli uomini del Commissariato P.S. di Alghero ha portato nei giorni scorsi alla denuncia di tre soggetti che, agendo in concorso, hanno messo in piedi una truffa ben orchestrata. Uno di loro, spacciandosi per operatore del servizio antifrode, ha convinto la vittima che i suoi risparmi erano a rischio a causa di transazioni non autorizzate e, per proteggere i suoi denari, la stessa è stata indotta ad effettuare una serie di bonifici istantanei a favore di soggetti sconosciuti, spacciati come “beneficiari sicuri” o “conti tecnici” necessari per il blocco delle attività illecite.

La Polizia di Stato ricorda ai cittadini che nessuna Banca o Forza di Polizia chiederà mai codici
di accesso o password, ovvero di effettuare bonifici per “proteggere” il conto. In caso di chiamate sospette, è fondamentale non fornire mai dati personali, bensì riagganciare e contattare personalmente l’ente tramite i numeri ufficiali già in possesso o reperiti su siti istituzionali.
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