L’ex davisman commenta il torneo appena concluso sui campi della Torres Tennis. Prossimo appuntamento, nel fine settimana a Magaluf
SASSARI – Alla guida dell’Italia che ha è arrivata seconda nel girone eliminatorio del “2011 European Summer Cups-Copa del Sol”, manifestazione di tennis maschile giovanile per nazioni, riservata ad atleti Under 14, disputata sui campi in terra battuta della Torres Tennis c’è Stefano Pescosolido. Alguer.it ha avvicinato l’ex numero 1 d’Italia e numero 42 delle classifiche mondiali per avere un commento sulla manifestazione e sull’andamento delle squadre.
«Nelle competizioni giovanili vale più la condizione fisica del momento, che le classifiche. Noi siamo andati bene, ci siamo qualificati. Mi aspettavo di più dalla Russia, che schierava il numero 1. Comunque, complessivamente il livello medio della manifestazione è molto alto. Una manifestazione molto ben organizzata, un plauso va al circolo, al presidente, ai dirigenti, ai volontari ed ai raccattapalle».
La tua squadra ha fatto quello che volevi?
«Sono soddisfatto per l’applicazione e l’attenzione dei miei ragazzi. Molto bene i nostri numeri 2 e 3, Andrea Pellegrino e Gianluca Grison…»
Mentre ti ha un po’ deluso Merzetti, sempre sconfitto nei tre match giocati?
«Sicuramente ci aspettavamo di più da Merzetti. Ma purtroppo è arrivato con un carico di lavoro molto duro e non ha potuto fare di più. Ha lamentato anche un infortunio muscolare nella semifinale, forse dovuto proprio a questo, ma non è quello che lo ha condizionato».
In finale hai scelto di schierare Grison e non Pellegrino da numero 2.
«Nell’ultimo match ho schierato Grison perché ha lavorato bene e meritava una chance».
Visto l’andamento del torneo qui, stai pensando di schierare Grison e Pellegrino in singolare in Spagna?
«Potrebbe, ci stiamo pensando, ma vedremo li quali saranno le condizioni».
Cosa ti aspetti in Spagna?
«Beh, conosco le altre squadre per averle viste nella Winter Cup. C’erano un olandese ed un croato molto buoni, ma alla fine ha vinto la Spagna, perché era “più squadra”».
Qui a Sassari eri decisamente il capitano col passato professionistico “più pesante” come risultati. Cosa può dare un campione come te ad un giovane?
«Sicuramente posso aiutare in termini di esperienza, sul come giocare in alcuni momenti, su come affrontare alcune situazioni».
Nella foto: Stefano Pescosolido
Commenti