Ecco le dichiarazioni rilasciate da Fabio Fognini e Grega Zemlja dopo il loro primo singolare sul centrale del Tennis Club Arzachena
ARZACHENA - «Sono contento, queste partite fanno bene, danno confidenza. E poi ho conquistato il punto per l’Italia e questa è la cosa più importante». Esordisce così Fabio Fognini, dopo aver battuto Grega Zemlja nel
primo match valido per il secondo turno del Gruppo 1 Europa/Africa.
«Dopo aver perso il primo set, ho solo pensato a rimanere tranquillo ed allungare il match, aspettando l’occasione, che prima o poi arriva. Con la grinta e la cattiveria giusta, ho conquistato un punto fondamentale per noi. Il servizio è la prima cosa che perdi quando non giochi un mese, ma ho lottato, ci ho creduto e sono stato li sempre. Soprattutto all’inizio trovo sempre difficoltà a carburare, sapete che sono un diesel. Poi, il caldo ed il fattore fisico hanno fatto la differenza. L’importante era vincere a tutti i costi, per dedicare questo punto all’Italia. Partivo e mi sentivo favorito, ma come tennis non mi sono piaciuto, devo progredire. Volevo vincere per stare più tranquilli. Dovevo stare tranquillo e cercare la giocata meno difficile. Lo dicevo anche al capitano, perché lo sapevo. Con Zemlja ci conosciamo bene, visto che sia con lui che con Kavcic abbiamo giocato spesso a livello junior, perché abbiamo più o meno la stessa età. La partita non è stata bella, l’hanno visto tutti e l’ho vista anch’io in campo, ma sono soddisfatto, perché un tempo un match così non lo avrei vinto. Mentalmente vuol dire che continuo a progredire. Ora devo riposare e fare il tifo per Potito, perché sarebbe bello andare subito sul 2-0. Ora non vedo l’ora di battere la Slovenia, per poi andare a giocare da lunedì i tornei sulla terra battuta e sul cemento americano».
Grega Zemlja ripensa ancora alle due palle che, dal suo punto di vista, hanno cambiato in negativo il suo match. Dopo aver vinto il primo set, infatti, ha servito il primo game del secondo sul 30-15 ed ha fatto due doppi falli consecutivi, subendo il primo break della partita. «Ha pesato, sia tennisticamente che psicologicamente. Poi da li Fognini ha iniziato a giocare meglio. Io ho avuto problemi con le palle alte – spiega lo sloveno – il vento mi ha condizionato, perché spesso non capivo le traiettorie. Il fatto di aver giocato per primo non mi ha messo in particolare difficoltà, visto che ormai sono abituto e di match ne ho giocati».
Nella foto: Fabio Fognini
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