"Nel Segno dell’acqua. Santuari e offerte votive della Sardegna Nuragica" è il terzo libro della collana dedicata ai tesori della preistoria e protostoria sarda
SASSARI - Oggi (martedì) alle 18 presso il Teatro civico di Sassari la Banca di Sassari presenterà il libro "Nel Segno dell’acqua. Santuari e offerte votive della Sardegna Nuragica" curato da Maria Ausilia Fadda ed edito da Carlo Delfino. All’incontro, moderato da Manlio Brigaglia, interverranno Ivano Spallanzani, presidente della Banca di Sassari, Paolo Porcu, direttore generale della Banca di Sassari, Maria Ausilia Fadda, autrice, Marco Edoardo Minoja, soprintendenza ai Beni archeologici e Carlo Delfino, editore.
"Nel Segno dell’acqua" è il terzo libro della collana dedicata ai tesori della preistoria e protostoria sarda, nata nel 2011 come iniziativa editoriale di Carlo Delfino editore condivisa da "Conosciamoci meglio", il marchio con cui Banca di Sassari firma le proprie attività di promozione della cultura, della storia e dell’identità isolana. La Banca di Sassari, come istituzione del territorio, ha deciso di investire attenzione e risorse verso i valori che l’Isola propone, per rinnovare i legami con il tessuto sociale e culturale.
Dimostrare di conoscere le nuove tendenze della creatività aumenta la prossimità alle forze vive della Sardegna contemporanea, mentre il sostegno a una sempre maggiore conoscenza delle tradizioni e del territorio testimonia l’attaccamento verso la Sardegna profonda. Già nel 2010 e nel 2011 la Banca di Sassari, con il marchio "Conosciamoci meglio", aveva firmato i due volumi: Sardegna Archeologica dal cielo di Alberto Moravetti e Gianni Alvito e Fenici al Volo di Pietro Bartoloni.
Nel Segno dell’Acqua. Santuari e offerte votive della Sardegna Nuragica oltre a proporsi come aggiornamento delle nuove scoperte, coinvolge il lettore con la descrizione delle circostanze di rinvenimento dei numerosi materiali, recuperati negli scavi condotti di recente attraverso l’applicazione delle più recenti metodologie d’indagine. L’opera offre l’occasione per descrivere i nuovi monumenti di culto intesi non solo come luoghi deputati alle pratiche religiose ma come luoghi privilegiati per la commercializzazione degli oggetti di bronzo considerati come offerta votiva.
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