Davanti all´aumento del prodotto la Coldiretti chiede alla di istituire il contratto interprofessionale per un progetto di filiera. La risposta dell´assessore Falchi
NUORO - Inarrestabile la scalata del prezzo del pecorino romano che sale di settimana in settimana. Abbattuto a gennaio il muro dei 9 euro al chilogrammo, adesso punta ai 10 euro. Da lunedì il prezzo medio del principale prodotto del latte ovino sardo ha toccato, infatti, i 9,20 euro. Il prezzo del latte si sta adeguando a quello del formaggio con contratti oltre l'euro «anche se con un anno di ritardo - ha reso noto Coldiretti -. Il pecorino che si sta vendendo a prezzi record è quello prodotto con il latte munto lo scorso anno, pagato ai pastori ad un media di 0,85 centesimi. Mentre dai calcoli fatti, con il Romano a 9 euro il latte dovrebbe essere pagato a 1,16 euro».
«Le nostre proposte sono note da tempo - aggiunge il presidente Cualbu -. Abbiamo chiesto alla Giunta di istituire il contratto interprofessionale per costruire un progetto di filiera che assicuri maggiore sicurezza a tutto il comparto oggi in balia degli umori del mercato, ma pur essendo un'idea condivisa continua a non avere risposte concrete. Chiediamo, in poche parole, un contratto unico per tutte le parti, sia per chi vende e sia per chi compra (industriali e cooperative). Insistiamo nel chiedere alla Regione di assumere il ruolo di coordinatore e procedere celermente nell'istituzione del contratto interprofessionale mettendo in pratica ciò che la normativa europea ci suggerisce. Questo ci consentirebbe di strutturare la filiera, stabilizzare il mercato e tutelare tutti gli operatori, in particolare i produttori, quelli che pagano maggiormente l'assenza di regole sia nelle fasi negative che in quelle positive come queste».
«Come Giunta stiamo lavorando per promuovere la riorganizzazione della filiera del latte ovino, tenendo conto delle esigenze e delle sensibilità di tutti gli attori del comparto. Lo abbiamo fatto in questi ultimi mesi mettendo attorno a un tavolo gli industriali, il mondo della cooperazione, le associazioni di categoria e i consorzi di tutela dei formaggi Dop isolani: pecorino romano, sardo e fiore sardo» ga risposto l’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, che ha aggiunto: «Il valore sui mercati del Romano ha toccato livelli altissimi ed è bene intervenire ora per consolidare il comparto e assicurare una stabilizzazione di tali quotazioni. Proprio in virtù di questo cammino, che non si è affatto fermato, il prossimo 9 marzo incontrerò le rappresentanze del Consorzio del pecorino romano».
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