L´ultima fatica letteraria del giornalista-scrittore oristanese è edita dalla Epdo di Oristano di Roberto Cau
ORISTANO - "Gli Eroi di pietra" di Beppe Meloni, è l'ultima fatica letteraria del giornalista scrittore oristanese. L'autore, giornalista di lungo corso, con la passione di raccontare fatti e personaggi di una città che non c’è più, prima con le collaborazione con "La Nuova Sardegna" e poi con "L’Unione Sarda", sempre sul tema del racconto e della storia di casa nostra, non tralasciando altri apporti col settimanale cattolico "L’Arborense", congiuntamente ad altri impegni di lungo periodo, con "Sassari Sera", "L’Almanacco di Cagliari", il periodico "Librando" della casa editrice "Carlo Delfino" di Sassari ed i dieci numeri del "Diario di Santa Croce", opuscolo curato e firmato dal Meloni e distribuito gratuitamente per la sagra settembrina. Come scrittore, ha già dato alle stampe numerosi libri, tra cui i cinque volumi sulla Oristano del passato e la storia del Convitto Canopoleno di Sassari.
Il suo ultimo lavoro aiuterà sicuramente a capire meglio il valore del passato degli abitanti del territorio e già il titolo è molto significativo, "Gli Eroi di Pietra–Monte Prama, Miti e misteri, storia e cronaca della scoperta archeologica del Sinis" (edito dalla "Epdo di Oristano" di Roberto Cau, 90pagine, 2014), dove analizza gli eventi che portarono alla scoperta di una testimonianza avvincente di grande respiro identitario per i sardi, nascosta per millenni nelle colline del Sinis. «Quello di Meloni è un libro utile per capire meglio il valore del nostro passato e dei tesori che la nostra terra ancora nasconde e che restituisce con generosità, per aprire nuove prospettive in un futuro non lontano», sottolinea Luisanna Usai, nella lunga e dettagliata presentazione del libro, ma si sbilancia affermando anche che «l'opera, è una sorta di taccuino di viaggio», come lo definisce lo stesso Meloni, «in cui cronaca e storia, passato, presente e futuro, giocano a rincorrersi, sullo sfondo di quel Sinis, che appare, sempre più chiaramente, la culla della nostra storia».
Usai mette in risalto anche l'impatto che i reperti ebbero con l'autore, nell'ottobre del 2011, quando al Centro restauri di Li Punti a Sassari, vede per la prima volta «quelle misteriose raffigurazioni di guerrieri, che l'ingiuria del tempo e degli uomini, avevano sfigurato, ma non cancellato e capisce che è necessario farle conoscere e amare e che è indispensabile accendere i riflettori su questo impareggiabile tesoro della nostra terra, per preservarlo e consegnarlo al futuro delle nuove generazioni». Meloni, nell'introduzione al suo libro, frutto anche di una raccolta di suoi articoli giornalistici, apparsi negli ultimi tre anni su L'Unione Sarda e su L'Arborense, sottolinea con forza la necessità di valorizzare economicamente e custodire questo tesoro universale. Quello dello sviluppo economico e civile della sua terra, è un tema affrontato spesso da Beppe Meloni nelle sue opere, che insiste per fare in modo che la vicenda del ritrovamento delle statue dei Giganti di Pietra del Sinis, segnino finalmente l'inizio di un moderno turismo culturale per l'Oristanese e per l'intera Sardegna.
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