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Sara Alivesi 30 aprile 2012 video
Tedde accusa: «Lubrano lobbista»
L´ex sindaco boccia il garante. La campagna elettorale entra nel vivo con le dichiarazioni pubbliche dell'ex Primo cittadino che attacca l'avversario di Centro-sinistra. Su Alguer.tv alcuni stralci della conferenza stampa (assente Marinaro)


ALGHERO - La campagna elettorale per la scelta a giugno della nuova Giunta e consiglio comunale di Alghero è entrata nel vivo questa mattina (lunedì), con un colpo a sorpresa del Centro-destra locale. Il fatto insolito è che a sferrarlo non ci ha pensato il candidato sindaco Francesco Marinaro (addirittura assente) ma l'ex Primo cittadino Marco Tedde. Il primo, infatti, non era nemmeno presente alla conferenza stampa che si è tenuta nella sede cittadina dei Riformatori Sardi, ufficialmente per «impegni sopraggiunti di lavoro», in realtà della sua assenza si sapeva dal giorno prima.

Il motivo della convocazione dei giornalisti è quel conflitto di interessi di Stefano Lubrano, guida e leader del Centro-sinistra, per i 22 ettari (di cui 19 in zona di espansione C2) di terreno posseduti a Maristella, e su cui l'esponente del Pd, secondo Tedde «deve sgombrare il campo dagli equivoci». Le argomentazioni fornite sulle proprietà di famiglia finora non sarebbero sufficienti, anzi a detta dell'ex sindaco sono «tre amenità con le gambe corte». La prima tenta di smontare le precedenti dichiarazioni di Lubrano sull'argomento in cui aveva espresso la volontà di rinunciare alle volumetrie disposte - 285mila metri cubi, indice 1,5 metro cubo al metro quadro - dal Piano regolatore al momento dell'acquisto nell'aprile 2004 (per 5 milioni e 700mila euro). In realtà quelle stesse cubature sarebbero state cancellate solo pochi mesi dopo - nell'agosto dello stesso anno - con il decreto Salva-coste di Soru.

Per di più Tedde rincara la dose accusando la famiglia del leader del Centro-sinistra di aver attuato «un'attività di lobbyng, nessun reato si intende» per ottenere maggiori cubature e «quintuplicare», ossia chiedere alla precedente amministrazione (da lui guidata) 150mila metri cubi rispetto ai 31.219 concessi dal Puc adottato dalla Giunta nel dicembre 2010 e mai approvato. Tradotti in residenze e posti letto nella presunta richiesta: 300 case private e circa 500 posti letto. Infine, passando alle intenzioni prospettate dal Partito Democratico, la presenza di un garante e l'assenza nelle discussioni in Aula, l'ex Primo cittadino dice: «non sta nè in cielo, nè in terra, c'è già un segretario generale a garantire la legalità», la sola conseguenza è «un sindaco a mezzo servizio, monco».

Per questo le uniche soluzioni perseguibili per l'ex leader della maggioranza cittadina sono «la dismissione dei terreni» o il «ritiro dalla campagna elettorale». «Tutto questo è vergognoso» è il commento di Lubrano di cui probabilmente non mancherà la controffensiva nelle prossime ore, stando attento a non far diventare la questione «un'inutile telenovela». Non mancheranno spunti, delibere, argomenti e questioni su cui accendere i riflettori. Se non una dinasty incrociata, dunque, l'iniziativa è certamente utile per aprire una grande discussione pubblica e politically correct sui conflitti di interessi, sui quali anche i berluscones algheresi sembrano essersi convertiti e sul quale si giocherà - è l'auspicio - una bella gara di trasparenza.
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