|
A.B.
17 febbraio 2008
Aci: Ecco i punti neri della rete sarda
Secondo i dati dell’Istat, la Strada Statale 131 è la più pericolosa della Sardegna. Nel 2006, le strade algheresi sono state teatro di centotrentotto incidenti, con tre morti e duecentonove feriti

SASSARI - È la 131 la strada statale più pericolosa dell’isola. Lo rivela l’indagine “Aci Istat–Localizzazione degli incidenti stradali 2006”, presentata venerdì dal presidente dell’Automobile Club di Sassari Stefano Mario Mundula e dal direttore dell’Aci Sassari Giovanni Monaca. Nell’illustrare i dati nazionali, determinati tenendo conto della densità degli incidenti stradali (incidenti/chilometro) e della loro pericolosità (morti/incidenti) si scopre che tra le prime province italiane a detenere il più alto tasso di mortalità negli incidenti stradali, ben due sono sarde: Medio Campidano (95,24) e Carbonia Iglesias (77,67). E anche per il nord ovest della Sardegna la “131” si conferma la strada statale con il maggior numero di incidenti in assoluto (centoquattordici), mentre è la Strada Statale 597 del Logudoro, con sedici incidenti ed otto morti, a registrare il maggiore indice di pericolosità nel 2006 (0,235 morti per chilometro). In provincia di Sassari la fascia d’età con maggiore incidenza di mortalità è quella tra i 18 ed i 29 anni, mentre il maggior numero di feriti si rileva nella fascia tra i 30 ed i 54 anni d’età. Le principali cause sono il mancato rispetto dei segnali (29,63percento); seguono la velocità e la guida distratta con alta prevalenza dello scontro “frontale–laterale” e “laterale”. Le condizioni metereologiche in cui sono avvenuti gli incidenti sono per lo più di tempo sereno. Sono stati esposti anche i dati per singolo comune. Ad Alghero, sono trentamilatrecentoottantaquattro i veicoli circolanti. Nel 2006, le strade algheresi sono state teatro di centotrentotto incidenti, che hanno causato tre morti e duecentonove feriti. Escluso Sassari (diciassette decessi e millecentodieci feriti), il comune sassarese con il maggior numero di morti per incidente stradale nel 2006 è Ozieri, con ben nove decessi su appena quarantatre sinistri (ottantanove i feriti). Dati allarmanti, quelli emersi dall’indagine “Aci Istat”, che richiedono ora un’attenta riflessione soprattutto da parte delle istituzioni politiche locali e regionali. La Sardegna, infatti, occupa la quarta posizione tra le regioni del Mezzogiorno per tasso di mortalità. «L’Automobile Club di Sassari è da tempo in prima linea – ha detto il presidente Stefano Mario Mundula – ricordando l’impegno dell’ente nella campagna di sensibilizzazione “ Obiettivo 2010”. Ma per ridurre il numero di morti sulle strade isolane (del 50percento entro il 2010) è necessario uno sforzo di tutti». «Serve una maggiore educazione stradale tra i giovani» è l’appello del direttore Giovanni Monaca. Ora i vertici dell’Aci sassarese lanciano una proposta: «Far diventare l’autodromo di Mores un centro pilota per i corsi di guida sicura». Un appello rivolto alla Regione e a tutto il mondo politico isolano a cui si è unito lo stesso Uccio Magliona. Il patron del “Franco di Suni”, presente all’incontro promosso dall’Aci nella sede di viale Adua, si è detto disponibile a rendere fruibile il circuito di Mores, nonché a mettere a disposizione l’esperienza acquisita in trentacinque anni di automobilismo.
Commenti
|