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S.A. 17 aprile 2025
«Siccità: dissalatore a Fiumesanto tesoro ignorato»
Verificare la possibilità di utilizzare l’acqua prodotta dal dissalatore della centrale a fini irrigui per i terreni della Nurra. L´appello del Centro Studi Agricoli


PORTO TORRES - Martedì 15 aprile, alle ore 10, una delegazione del Centro Studi Agricoli composta dal presidente Tore Piana e dal vicepresidente Stefano Ruggiù è stata ricevuta dai vertici della Termocentrale E.T. di Fiume Santo per un incontro che potrebbe cambiare il futuro agricolo della Nurra. A fare gli onori di casa, l’ingegnere Appeddu, direttore di stabilimento, e il responsabile dell’ufficio Appalti e Gestione. Il tema dell’incontro era semplice quanto rivoluzionario: verificare la possibilità di utilizzare l’acqua prodotta dal dissalatore della centrale a fini irrigui per i terreni della Nurra. Durante il confronto sono emersi dati sorprendenti. L’impianto di dissalazione a osmosi inversa della centrale ha attualmente una capacità di 40 metri cubi/ora, di cui 15 vengono utilizzati internamente. I restanti 25-35 metri cubi potrebbero, da subito, essere resi disponibili a chi ne facesse richiesta.

«Ma non finisce qui: il dissalatore è progettato per una potenzialità cinque volte superiore, fino a 200–240 metri cubi/ora. Una risorsa industriale di scala regionale, mai valorizzata, che oggi si rivela strategica in un contesto in cui i cambiamenti climatici rendono sempre più frequenti i periodi di siccità e mettono in crisi la continuità delle forniture irrigue. Ci chiediamo allora: perché fino a oggi nessuno ne ha mai parlato? Perché in un territorio che discute da anni di nuove dighe, bacini artificiali e invasi, non si è mai pensato di utilizzare un impianto già esistente, già funzionante e collegabile con soli 800 metri lineari a una delle condotte del Consorzio di Bonifica?» si chiede Tore Piana del Centro Studi Agricoli.

«La disponibilità da parte dei vertici della centrale è totale. È emersa la volontà di collaborare con il territorio, di mettere a disposizione acqua, valutando ovviamente costi, modalità e tempistiche. Serve ora un confronto politico e tecnico che coinvolga Regione, Consorzi di bonifica, amministrazioni locali e agricoltori, per trasformare questa potenzialità in una soluzione concreta e strutturata per l’irrigazione della Nurra. Abbiamo scoperto un tesoro ignorato, che può cambiare le sorti di un’agricoltura messa in ginocchio dalle incertezze climatiche e dalle carenze infrastrutturali. È un motivo di orgoglio e insieme una chiamata alla responsabilità per chi amministra e per chi può decidere» spiega Piana. E conclude: «Oggi giovedì 17 aprile è attesa una riunione con il Consorzio di Bonifica per avviare la discussione operativa. Sarà quello il momento per definire se, come e quando attivare un sistema di fornitura che potrebbe liberare la Nurra dalla dipendenza dalle piogge e dalle emergenze. E noi saremo lì a presentare la proposta. Nel frattempo, è nostro dovere informare cittadini e agricoltori: esiste una possibilità concreta, immediata, reale. Basta volerla., Nei prossimi giorni previsti altri incontri del CSA con Enti e grandi aziende del Territorio».
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2/12/2025
Stefano Ruggiu, vicepresidente del Centro Studi Agricoli, punta il dito contro l’ex assessore regionale all’Agricoltura, accusandolo di aver abbandonato gli agricoltori della Nurra senza approvare le linee direttive necessarie per sbloccare gli indennizzi. «Le dimissioni non cancellano le responsabilità»



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