Nato in una delle più importanti famiglie imprenditoriali italiane, Matteo Marzotto presenta ad Alghero la sua autobiografia. Si tratta di un´iniziativa Sogeaal Charity a favore della Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica onlus
ALGHERO - Sabato 10 settembre, alle ore 17, presso la sala check-in dell’Aeroporto di Alghero sarà presentato il volume “Volare alto, quel che ho imparato fin qui dalla vita” di Matteo Marzotto (Editore Mondadori), presente alla serata. L’incontro nasce su iniziativa di Sogeaal, che ha voluto dedicare l’appuntamento ad una importante iniziativa Sogeaal, Charity a favore della Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica onlus (FFC), di cui Matteo Marzotto è tra i fondatori e Vicepresidente. Marzotto, dal luglio 2008 è anche presidente dell'Eni, Agenzia Nazionale del Turismo.
Il libro racconta il percorso dell’autore per riuscire a raggiungere alcuni obiettivi importanti senza perdere di vista le regole del rispetto e della convivenza. Nato in una delle più importanti famiglie imprenditoriali italiane, Marzotto si ferma nella sua autobiografia a raccogliere le riflessioni sui suoi primi quarant’anni. Ci sono pagine simbolo frivole (gli aneddoti della sua movimentata vita amorosa) ma anche riflessioni profonde, sulla vita, sul dolore, sulla difficile ricerca di un equilibrio.
Ci sono i retroscena del mondo dell’alta moda (visti con l’occhio disincantato di un giovane manager) e giudizi sulla pubblica amministrazione, sui mali dell’Italia e sul futuro del made in Italy. E c’è la passione per tutti gli sport, dalla bici al volo. I ricavati saranno interamente devoluti alla Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica Onlus che seleziona e finanzia progetti avanzati di ricerca clinica e di base per migliorare la durata e la qualità di vita dei malati e sconfiggere definitivamente quella che è una grave e diffusa malattia genetica, che solo nel nostro Paese conta oltre cinquemila malati accertati (circa cento mila nel mondo) e quasi tre milioni di portatori sani in grado di trasmettere il gene mutato ai propri figli.
Nella foto: Matteo Marzotto
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