Martedì 8 novembre alle ore 18. Incontro durante il quale analizzare ed illustrare quel complesso e multiforme sistema che, andando oltre il solo sistema carcerario, possiamo sinteticamente chiamare "del sorvegliare e del punire"
ALGHERO - Il Cantiere Sociale de l'Alguer organizza per martedì 8 novembre alle ore 18 presso l'auditorium del Liceo Scientifico "E. Fermi" in via XX Settembre 229 ad Alghero l'iniziativa culturale dal titolo "Dei delitti e delle pene, oltre il carcere". Si tratta di un incontro durante il quale analizzare ed illustrare quel complesso e multiforme sistema che, andando oltre il solo sistema carcerario, possiamo sinteticamente chiamare "del sorvegliare e del punire".
Da questo punto di vista è necessario, quindi, prendere in considerazione tutte le sue articolate ramificazioni sulla società: istituzioni mediche, di controllo, repressive, ecc. L'occasione per discutere di questo tema sarà la presentazione dell'ultimo libro di Luigi Manconi "Quando hanno aperto la cella, Stefano Cucchi e gli altri", edito da Il Saggiatore nel 2011.
All'iniziativa parteciperanno l'autore, la coautrice Valentina Calderone, Grazia Serra (nipote di Francesco Mastrogiovanni) e Natascia Casu (figlia di Giuseppe, morto dopo 7 giorni passati legato nel reparto di psichiatria di Cagliari). A coordinare e moderare gli interventi sarà Costantino Cossu, giornalista de La Nuova Sardegna, dopo i saluti del prof. Antonello Colledanchise e l'introduzione del Consigliere Comunale Valdo di Nolfo. Vi saranno, inoltre, letture di brani tratti dal libro stesso a cura di Ignazio Chessa.
Quelle foto di Stefano Cucchi. Quel corpo prosciugato, quella maschera di ematomi sul viso, un occhio aperto, quasi fuori dall'orbita. Quella morte di Federico Aldrovandi, quel giovane riverso a terra, le mani ammanettate dietro la schiena, esanime. Quelle urla di Giuseppe Uva, dentro la caserma dei carabinieri di Varese. Quelle sue foto col pannolone da adulto incontinente, imbrattato di sangue. Quelle facce gonfie, viola, i rivoli di sangue. E tutte le altre storie, rimaste ignote, oppure richiamate da un trafiletto di giornale, e già dimenticate.
Giovanni Lorusso, Marcello Lonzi, Eyasu Habteab, Mija Djordjevic, Francesco Mastrogiovanni. E molti altri. In Italia in carcere si muore. Alcuni sono suicidi, alcuni no. E si muore durante un arresto, una manifestazione in piazza, un trattamento sanitario obbligatorio. Dietro le informazioni istituzionali spesso c'è un'altra storia. Un uomo che muore in carcere è il massimo scandalo dello Stato di diritto. “Quando hanno aperto la cella” ce lo racconta. Luigi Manconi e Valentina Calderone ascoltano, raccolgono e portano alla luce storie di persone – spesso giovani – che entrano nelle carceri, nelle caserme e nei reparti psichiatrici e ne escono morte. In ognuna di queste morti, la morte dello Stato di diritto.
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