Presentato il nuovo libro dell´architetto algherese. Nell´occasione è stata proposta la costituzione di un´associazione locale che si ponga come obbiettivo quello della difesa dei diritti di tutti i migranti
ALGHERO - Qualche giorno fa, nell'Aula Magna della Facoltà di Architettura ad Alghero, Armando Cecchini (Presidente del Corso di Studi in Urbanistica Facoltà di Architettura di Alghero), l'archeologo Alfonso Stiglitz e Vittorio Gazale Direttore del Parco Naturale di Porto Conte hanno presentato il libro "Terra d'approdo, terra del mezzo marinaio o del gancio d'accosto", di Joan (Giovanni Battista) Oliva.
Come ha detto Marcello Madau, sul manifestosardo online, si tratta di un libro insolito e stupefacente. Dietro al nome arabo dell'autore (Shabb Zaytun) si nasconde e si rivela Joan (Giovanni Battista) Oliva, architetto algherese con la passione per la scrittura, che nel corso della presentazione ha letto alcune pagine del libro.
Ne è seguito un dibattito sulla città e il territorio di Alghero, che di fatto sono i protagonisti del libro, ma anche sul tema dell'accoglienza dei migranti come vocazione di un luogo che ha scritto nel suo nome (e nella sua anima) l'essere sempre stato una "terra d'approdo". Nell'occasione è stata proposta la costituzione di un'associazione locale che si ponga come obbiettivo quello della difesa dei diritti di tutti i migranti.
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