Lo sostengono Christian Mulas, Veronica Solinas e Bruno Caria dell´associazione Culturale e Politica Mondonuovo, che sottolineano come in campagna elettorale la prima parola sbandierata ai quattro venti fosse quella del cambiamento
ALGHERO - «E' stata formata la giunta Lubrano. La seconda in neanche un anno e mezzo. Gli assessori si sono recati a Sant'Anna ed hanno firmato. In questo modo, finalmente, dopo oltre venti giorni Alghero ha di nuovo un giunta e possono essere prodotte delle delibere. Un fatto di una gravità inaudita e mai accaduto, quello di lasciare una città senza esecutivo e possibilità di approvare degli atti ufficiali. Ma oltre questa grave mancanza, ci troviamo all'ennesima presa in giro degli algheresi e in particolare di chi ha votato il centrosinistra e Lubrano».
Ritornano in campo Christian Mulas, Veronica Solinas e Bruno Caria dell'associazione Culturale e Politica Mondonuovo, che sottolineano come in campagna elettorale la prima parola sbandierata ai quattro venti fosse quella del «cambiamento e poi rinnovamento, trasparenza, condivisione e partecipazione». Questi mesi sono stati caratterizzati dall'esatto opposto - sottolineano: «peggioramento, invecchiamento e opacità». E tale percorso non poteva non sfociare in una giunta che rappresenta tutto tranne il nuovo - precisano - un lampante ritorno al passato.
«Ma non agli anni d'oro della Riviera del Corallo, e ciò avrebbe avuto forse un senso, ma alla fine degli anni '90 ovvero un dei periodi più bui della storia di Alghero che è secondo solo a quello che stiamo vivendo oggi. Per mesi - attaccano Christian Mulas, Veronica Solinas e Bruno Caria in campagna elettorale la sinistra ha parlato di giovani, curriculum, migliori energie per poi comporre una giunta ci si rivolge a quel che resta delle “botteghe oscure” e del compromesso storico. Altro che arginare un'eventuale inciucio - concludo - questo si che è un vero minestrone dove però gli ingredienti appaiono scaduti da tempo, altri riciclati ed alcuni apparentemente freschi puzzano di vecchio».
Foto d'archivio
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