Il conduttore, attore e scrittore non delude la platea algherese che lo accoglie in teatro per la presentazione dell´ultimo libro. Divertente e spontaneo, si racconta per oltre un´ora al pubblico ma nessun contatto con la stampa è autorizzato dallo staff
ALGHERO - Fabio Volo ha concluso sabato ad Alghero (nel pomeriggio era a Sassari [
LEGGI] il tour promozionale del suo ultimo libro, in un teatro stracolmo [
LEGGI]. E la sorpresa è che ad accoglierlo non c'erano solo ragazze "innamorate" - dei suoi testi o forse più di lui - ma anche tanti uomini o coppie di varie età. Volo è personaggio televisivo, attore, una della voci storiche di Radio Dejaay, e da qualche anno scrittore «ma forse hanno ragione a dirmi che non lo sono poi tanto». Una cosa è certa, quando racconta aneddoti che poi si incastrano nelle storie che diventano i suoi romanzi, il successo è assicurato. Ne ha scritto sette (sempre con la Mondadori), tutti best seller.
Dell'ultimo, "La strada verso casa" (parla di una famiglia e del rapporto tra due fratelli ndr), quasi nn ne parla durante questa presentazione
sui generis. Preferisce sedersi da solo davanti al pubblico e improvvisare - è la sua arma migliore - colloquiando con gli spettatori che, dopo un inizio un po' stentato, lo stimolano con domande sulla vita, il mondo della tv, la passione dei libri, i nuovi progetti, il figlio che ha appena avuto dalla compagna islandese. Volo risponde a ruota libera e consiglia i suoi autori preferiti (Roth per primo), ricorda gli inizi esilaranti della sua carriera, i trascorsi umani e professionali - dalla panetteria del padre al debutto con Le Iene -, alcuni episodi divertenti come quando girava nudo in autogrill o alcuni più toccanti sul ruolo del padre «che mi ha insegnato un mestiere ma ancor più la cultura del lavoro» (ora è in ospedale per dei problemi di salute ndr).
Oltre un'ora va avanti tra risate e battute, qualche parolaccia ma anche riflessioni più profonde (o che provano ad esserlo). In maniera semplice, quasi come tra amici al bar, oppure a casa come dice lui stesso quando entra nel piccolo teatro algherese, raccolto e accogliente. Da uno così, "della porta accanto", ti aspetteresti che ottenere un'intervista -perchè è questo il lavoro che faccio anche se per una volta m piacerebbe ascoltare o solo divertirmi senza cogliere nessuna sfumatura critica o altro - sia la cosa più semplice del mondo. Gli metti un microfono davanti, uno o due minuti, e si improvvisa. Invece no, lo staff impone che non ci siano contatti con la stampa. Peccato, la dura legge della star colpisce anche lui.
Nella foto: Fabio Volo nel teatro ad Alghero
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