SASSARI - «La mia candidatura non è una sfida e neanche la soddisfazione di un’ambizione personale e brama di potere: ho scelto di sottopormi al giudizio dei cittadini perché desidero che il centrosinistra non dilapidi l’esperienza e i risultati maturati in questi anni alla guida dell’amministrazione provinciale»: va dritta al punto la presidente della Provincia Alessandra Giudici, candidata alle primarie di centrosinistra per la carica di sindaco di Sassari. Nel corso di una conferenza stampa convocata oggi nella sede del Pd in via Mazzini, ha precisato diversi aspetti della sua candidatura. «Stiamo per vivere una competizione tra persone che si sono spese per rendere fertile il terreno del confronto su progetti e programmi. Credo che meriteremmo un grazie dal partito e dalla coalizione, invece di essere guardati con sospetto» continua Giudici precisando che la sua candidatura «non è contro nessuno e non può sorprendere più di tanto i vertici del Pd, con molti di loro si è discusso di questo.

La campagna demagogica contro le Province e l’opposizione che il mio partito ha portato avanti nei miei confronti hanno impedito di far emergere il lavoro fatto, grazie al quale sono state o stanno per essere portate a compimento partite decisive per il territorio. Il tentativo di far emergere la mia presunta inadeguatezza e la mia presunta incompatibilità con determinati ambienti politici e intellettuali hanno fornito all’opinione pubblica un’immagine distorta di me e degli ultimi nove anni di amministrazione provinciale ma mi hanno reso più forte: sono pronta a farmi carico della guida della città. Addossando su di me i problemi su cui ci siamo confrontati, il centrosinitra ha cercato di sottrarsi dal fare un’analisi del lavoro fatto in questi anni. Il Pd evita di dire che abbiamo lavorato bene ed evita di disconoscere se stesso.

Oggi - aggiunge - tutti parlano di cambiamento. Se quattro assessori del sindaco uscente, tre in carica e uno del primo mandato si sfidano tra di loro nel nome del cambiamento, c’è qualcosa di sbagliato: o stanno mettendo in discussione quello che hanno fatto finora, e lo troverei illogico, o non capisco di quale cambiamento parlino. Sul piano politico non credo che possano parlare di cambiamento quattro candidati, ai quali esprimo sul piano personale massima stima, che rappresentano le varie anime del partito secondo un sistema di appartenenze che li ha sempre visti schierati dove si trovano oggi. La mia proposta è di cambiamento più delle altre sia sul piano amministrativo, portando la mia esperienza, sia politico dove sono l’unica ad aver rotto gli schemi. In questi giorni - ha concluso - parlerò con i sassaresi, li ascolterò e farò delle proposte affinché diventino patrimonio comune di un sistema di governo che riprenda contatto con la realtà. Ci sono nuove strade da percorrere per la costruzione di una città più sostenibile, più inclusiva, più integrata col territorio, più efficiente, più sicura».