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A.B. 5 aprile 2014
Gli stati generali dei Riformatori sardi a Oristano
Il partito propone «una Giunta ombra della società civile per opporsi con i fatti ai leader della conservazione»


ORISTANO - Una Giunta Regionale ed una Maggioranza di conservatori, che non vogliono riformare nulla. E’ durissima la critica nei confronti dell’Esecutivo regionale che arriva dagli “Stati generali dei Riformatori sardi”, riuniti ieri sera ad Oristano per fare il punto sulla situazione politica e decidere i prossimi passi della riorganizzazione del partito che culminerà con il congresso regionale entro l’estate.

Introdotto dalla relazione del coordinatore regionale del partito Michele Cossa, il dibattito si è incentrato soprattutto sulle prime mosse e sulle dichiarazioni della Giunta Regionale di Francesco Pigliaru e della sua Maggioranza. “Una coalizione e un governo regionale di conservatori – è la posizione dei Riformatori sardi – che non ha alcuna intenzione di mettere mano alle riforme di cui la Sardegna ha bisogno”» Vale a dire la riforma della burocrazia, degli uffici regionali, degli enti locali. Vogliono tenere in piedi le Province nonostante nella scorsa legislatura fosse stato avviato il processo che avrebbe portato all’abolizione degli enti intermedi.

Una Giunta Regionale - è stato detto ancora - che non ha alcuna intenzione di difendere gli interessi dei sardi. Così è stato sul taglio del costo della benzina, così sembra essere anche sulla riforma del titolo V della Costituzione: il disegno di legge del governo Renzi, di fatto, ridimensiona i poteri che lo Statuto attualmente prevede in capo alla Regione per far posto a un neo centralismo romano che rende la Sardegna uguale alle altre regioni. Inaccettabile che il governo regionale non si opponga, non faccia sentire la sua voce, così come la sua maggioranza che avrebbe dovuto essere sovranista e che, nella realtà, si sta trasformando in una succursale di Roma.

«Insomma, la Sardegna ha bisogno di una scossa ed è per questo che i Riformatori promuoveranno la costituzione di una Giunta ombra attingendo alle migliori risorse presenti in Sardegna. Per quanto riguarda le Europee va avanti con successo l’operazione di boicottaggio delle elezioni, soprattutto per dare un forte segnale a Roma e al Parlamento nazionale che ha deciso di non istituire il collegio Sardegna, regalando ancora una volta i voti dei sardi ai candidati siciliani». Sull'organizzazione del partito, entro il 15 maggio si chiuderanno le adesioni, poi via ai congressi di collegio (gli ex congressi provinciali) ed entro l’estate si terrà il congresso regionale con l’elezione della dirigenza del partito.

Nella foto: il coordinatore regionale Michele Cossa
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