Dopo le polemiche delle scorse settimane sulla nomina della giunta, undici consiglieri del Partito democratico chiedono al primo cittadino Nicola Sanna l´azzeramento dell'esecutivo
SASSARI - «Chiediamo l’azzeramento di questa giunta comunale e l’apertura immediata di una fase di condivisione e confronto con le forze politiche della coalizione di centrosinistra che hanno determinato la vittoria elettorale»: è la richiesta di undici consiglieri del Partito democratico rivolta al sindaco Nicola Sanna. Dopo le polemiche delle scorse settimane sulla nomina della giunta, i consiglieri Pierpaolo Bazzoni, Lisa Benvenuto, Gianni Crobu, Valeria Fadda, Carla Fundoni, Giuseppe Masala, Lello Panu, Stefano Perrone, Antonio Piu, Salvatore Sanna ed Esmeralda Ughi hanno ribadito la loro posizione nei confronti del primo cittadino in una conferenza stampa convocata questo pomeriggio (giovedì) a Palazzo Ducale.
Una richiesta dai toni duri che come ribadito dai consiglieri rappresenta il passaggio per «una nuova partenza. Tutte le liste - spiegano - hanno sostenuto la candidatura di Sanna a sindaco con profonda lealtà e hanno il diritto di vedere rispettato il risultato delle urne e la volontà degli elettori tenuto conto che il sindaco non ha avuto un solo voto in più rispetto a quelli delle liste che lo hanno sostenuto. Questa giunta, nata in modo sbrigativo e superficiale, tenendo conto di patti estranei a una politica di condivisione, non rappresenta l’elettorato sassarese e la stragrande maggioranza degli eletti nel Pd» continuano i consiglieri. «È, in larga misura, l’esecutivo degli sconfitti, politici di lungo corso che non hanno avuto il coraggio di presentarsi agli elettori, e dei non eletti e risponde a una logica correntizia vecchia e di ostacolo al cambiamento rappresentato dal consenso elettorale e dal nostro gruppo, costituito per la maggior parte da giovani uomini e donne che per la prima volta si cimentano nel ruolo di amministratori, tutti con l’unica ambizione di svolgere il ruolo di consigliere al servizio della comunità.
È evidente che senza un chiarimento di fondo, che non può essere la stanca e inutile riproposizione del sindaco di poltrone assessoriali, si determina una condizione di forte tensione e sfiducia». E se il sindaco non dovesse accettare la proposta? «Crediamo che il sindaco si renda conto che non stiamo chiedendo niente di assurdo e che quindi possa fare un passo verso noi. Si tratta di inziare un percorso che per noi non è mai iniziato. Da parte nostra non c’è nessuna chiusura, chiediamo che il voto dei cittadini venga rispettato. Una buona amministrazione deve andare tutta nella stessa direzione».
Commenti