Gianni Salvatori, nonostante la sua giovane età era un ottimo sommozzatore. Proveniva da una nota famiglia di corallari di Alghero
ALGHERO – Ventidue luglio 2004: moriva Gianni Salvatori, giovane corallaro di Alghero; ventitre luglio 2006, due anni dopo, la fatalità si ripete. Vittima questa volta un anziano corallaro, Mario Brunetto, che si unisce allo stesso destino. Destino che accomuna molti subacquei che hanno fatto della pesca dell’oro rosso, una ragione di vita. Gianni, nonostante non potesse vantare l’esperienza di Brunetto, era un sub professionista. Un ottimo curriculum faceva pensare a lui come l’erede del suocero, Tore Lai, tra i più vecchi pescatori di corallo della città di Alghero. Gianni, aveva appreso in casa tutti i segreti del mestiere, destinato a scomparire, ed era tra i pochi ragazzi che avrebbero potuto tramandarli. La tragedia si era consumata la mattina del 22 luglio 2004, in località Capo Marrargiu. Stava pescando a circa 100 metri di profondità, quanto il cognato e un marinaio che si trovavano a bordo dell’imbarcazione, l’hanno visto affiorare di colpo, sul pelo dell’acqua. Un’embolia durante la risalita gli era stata fatale. Anche in quel caso, erano stati inutili i tentativi di rianimarlo. Gianni, quando è emerso, era già morto.
Commenti