Parla ai microfoni di Alguer.tv Fausto Troisi. Secondo il corallaro di Alghero l´incertezza e il malessere della categoria sono alla base degli incidenti che stanno funestando la stagione 2006
ALGHERO - «Sarà una stagione che ricorderemo per i morti in mare». Fausto Troisi, corallaro algherese, l’aveva preannunciato in occasione della visita dell’assessore regionale per l’ambiente Tonino Dessì ad Alghero. A suo giudizio l’incidente che ha ucciso un pescatore di corallo di grande esperienza come Mario Brunetto, è il malessere che sta vivendo la categoria. L’incertezza per il futuro, considerato che dal prossimo anno sarà messa al bando questa attività, e l’ansia per le limitazioni del periodo di pesca autorizzato nell’attuale stagione, stanno mettendo a dura prova i pochi che si ostinano a portare avanti un mestiere condannato a morte. «La possibilità di praticare l’attività di pesca in questi tre mesi ci porta a uscire in mare tutti i giorni utili», dice Troisi, visibilmente provato dalla battuta di pesca effettuata ieri mattina. «Di solito ci alziamo presto e tra l’immersione e le varie fasi che seguono la risalita, si sta in mare per circa cinque o sei ore». Nonostante la stanchezza si concede ai microfoni di Alguer.tv per parlare del clima che aleggia intorno alla categoria. Un clima di sfiducia e di rassegnazione che non promette niente di buono. La stagione si è aperta con tre incidenti. L’ultimo domenica scorsa, finito con la morte di uno dei più anziani ed esperti pescatori che ha acutizzato ulteriormente il malessere tra i pochi corallari rimasti in attività.
nella foto il corallaro Fausto Troisi
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