SASSARI - Da quest'anno Teatro e/o Musica ha preso in gestione il Teatro Verdi programmando tutte le sue attività all'interno della struttura. Per inaugurare questa nuova fase dello storico teatro cittadino la Cooperativa ha voluto organizzare giovedì 9 febbraio alle 10,30 nella sala concerti del Teatro Verdi un incontro pubblico aperto alle istituzioni, alle associazioni, alla stampa e a tutte le realtà culturali che operano nel territorio.

«Il senso di appartenenza dei sassaresi alla propria città risiede anche tra le mura del Verdi -dice Stefano Mancini- l'antico Politeama è stato infatti desiderato, voluto e costruito materialmente 132 anni fa da un gruppo di concittadini appassionati di teatro e cultura. La struttura appartiene ancora oggi agli eredi di quegli antichi cittadini-mecenati che dai loro predecessori hanno ereditato anche la condivisione del valore della cultura e la fiducia di credere ancora nelle potenzialità del Politeama». Per questo i proprietari del Verdi e la nuova gestione Teatro e/o Musica rilanciano l'istituzione storica come cuore ancora vivo e pulsante della città. Motore di attività culturali, sociali e luogo di aggregazione nel centro antico di Sassari, in linea con quanto annunciato nei giorni scorsi dall'amministrazione comunale che intende “investire” nel centro storico attraverso la formulazione di un unico piano particolareggiato della “città murata”.

Costruendo il futuro su questo forte collante identitario la nuova gestione accanto alle rassegne già rodate dalla Cooperativa nel corso degli anni, proporrà anche nuove iniziative suggerimenti e progetti provenienti dagli operatori culturali operanti nel territorio. «Il nostro obiettivo è quello di aprire le porte del Verdi-Politeama -conclude Mancini- per creare nuove occasioni di incontro, aggregazione e convivialità nel centro storico di Sassari. Il Verdi, il suo foyer e gli spazi accessori in quest'ottica potranno diventare contenitore ideale per mostre di arti visive, presentazioni di libri e per le più svariate iniziative che le realtà culturali cittadine vorranno proporci».