Sono stati presentati nella sala consiliare cittadina, 2 libri su Stintino con 154 fotografie. Un percorso della memoria che ripercorre 125 anni di vita del paese
STINTINO - Rappresentano per il lettore un viaggio emozionale, per lo stintinese anche un percorso attraverso la memoria alla ricerca delle radici, alla riscoperta dei colori e dei profumi del proprio paese che quest’anno compie 125 anni. Sono i due libri “Stintino, cartoline sul filo della memoria” di Salvatore Rubino ed Esmeralda Ughi e “Il tempo della memoria, storie, leggende, documenti di Stintino – volume 2” di Antonio Diana sindaco di Stintino.
I due libri, il primo pubblicato dalla Edes e finito di stampare nel dicembre 2009, il secondo pubblicato dalla Grafica Srl e finito di stampare a marzo di quest’anno, sono stati presentati sabato scorso nella sala consiliare del Comune di Stintino davanti ad un folto pubblico di stintinesi. Tutti desiderosi di ripercorrere un viaggio indietro nel tempo, dagli anni della vita sull’isola dell’Asinara a quelli della fondazione del piccolo borgo di pescatori.
Un “viaggio” che è iniziato dalle cartoline del libro di Rubino e Ughi. 154 fotografie in bianco e nero e a colori suddivise in tre sezioni tematiche: la prima mostra, attraverso le cartoline che ritraggono il paese, la crescita e lo sviluppo di Stintino; la seconda raccoglie quelle che raffigurano le bellezze naturali circostanti, dalla spiaggia della Pelosa al mare di fuori; la terza è dedicata alla Tonnara Saline, alla vita dei pescatori durante i mesi della tonnara e alle fasi della pesca e della mattanza. «Un libro che consente una riflessione per immagini – ha detto Attilio Mastino, rettore dell’Università di Sassari – per avviare un discorso sulla geografia e sulla storia di un paese collocato tra monti e mare, alla ricerca di un passato vicino ma ancora oscuro».
Scava nella memoria di Stintino il libro di Antonio Diana, che pubblica interessanti documenti, alcuni inediti, che fanno parte del patrimonio dell’archivio della Tonnara Saline. Documenti che riportano alla luce la storia del veliero Leopoldo I “catturato” dalle rete della tonnara di Trabucato nel 1926, oppure l’interessante opuscolo scritto dal direttore della Tonnara Saline nel 1949, Antonio Penco, sulla borgata di Stintino e i suoi pescatori. Un volume che, ha sottolineato il rettore, mostra «come la vita di Stintino sia legata all’isola dell’Asinara, alla quale il paese è unito da una sorta di cordone ombelicale, che più che geografico è innanzitutto affettivo».
Per Attilio Mastino viene alla luce un luogo straordinario, un paese vitale che riconosce i propri monumenti e rivaluta il patrimonio archeologico e che medita una politica di ripristino ambientale. «Ora – ha concluso il rettore dell’Università di Sassari - Stintino ritrova la propria storia, il passato e guarda ad un futuro dinamico, con un’apertura e una sensibilità ambientale legata al Parco dell’Asinara da costruire assieme».
Per la docente universitaria Eugenia Tognotti i due libri «sono il frutto del desiderio di riscoperta delle radici comuni» mentre per la docente universitaria Gabriella Mondardini i due libri sono diversi tra loro ma simili in una cosa cioè «condividono la capacità di aver dato il via all’esplorazione delle radici, anche future, di Stintino».
«Due libri complementari» li ha definiti Ninni Ravazza, direttore della rivista Cosedimare.com, e per il quale il libro di Rubino e Ughi con le cartoline è espressione di «una memoria che si perpetua. Le foto hanno un loro valore sociale, sono testimonianza importantissima, a volte l’unica del passato». Il direttore della rivista on line si è detto quindi colpito profondamente dal libro di Antonio Diana che ha definito «un libro eccezionale dal quale, attraverso la lettura delle storie e dei documenti, traspaiono nostalgia e affetto per il territorio oltre che quel rapporto intimo tra il pescatore, la barca e la propria casa».
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