Il fulcro delle riflessioni dell´urbanista 80enne in un libro che verrà presentato stasera nell´ex Asilo Sella. L’idea che la città e il territorio sono un bene comune, a disposizione di interessi collettivi
ALGHERO - "Chiunque abbia vissuto momenti importanti di questa disgraziata Repubblica ha il dovere di raccontarli". È con questa idea che Edoardo Salzano, raggiunti gli ottant'anni, ha deciso di trasferire ancora una volta su carta le sue esperienze di una vita passata ad amare l'urbanistica senza mai perdere di vista lo strettissimo rapporto con la politica e la cultura. Il frutto di questo meticoloso lavoro è racchiuso in "Memorie di un urbanista. L'Italia che ho vissuto", che sarà presentato oggi, lunedì 11 ottobre, alle ore 19 nell' Aula Magna dell'ex Asilo Sella (Lungomare Garibaldi).
Il fulcro delle riflessioni, nel sito come nel libro, è l’idea che la città e il territorio sono un bene comune, a disposizione di interessi collettivi, e non sono merce, non si contrattano. «Di questo è garante - dovrebbe essere garante - proprio l´urbanista. Non siamo "tecnici", dice congedandosi dai lettori, ma intellettuali, portatori di un sapere specialistico, che intreccia altri saperi, si proietta su uno sfondo ampio e sia capace di incidere e trasformare».
Edoardo Salzano è stato ordinario di urbanistica all’Università Iuav di Venezia, presidente di corso di laurea, preside della facoltà di Pianificazione del territorio e consulente di amministrazioni pubbliche per la pianificazione territoriale e urbanistica. Ha scritto numerosi saggi e diretto pubblicazioni specializzate.
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