«La Saipem, società strategica italiana controllata dall’Eni, ha chiuso il primo semestre del 2015 con 920milioni di euro di perdite e la decisione di licenziare quasi 9mila persone», dichiara la leader di Fratelli d'Italia
CAGLIARI - «La Saipem, società strategica italiana controllata dall’Eni, ha chiuso il primo semestre del 2015 con 920milioni di euro di perdite e la decisione di licenziare quasi 9mila persone. Tra le cause del forte peggioramento dei conti dell’azienda, la cancellazione del contratto per la costruzione del South Stream, il gasdotto che avrebbe dovuto collegare l’Italia alla Russia e che il Cremlino ha deciso di non realizzare più, anche in risposta alle sanzioni imposte dagli Usa, sostenute dalla Ue ed eseguite dal governo fantoccio di Renzi. Siamo davanti ad un’altra gravissima conseguenza della scellerata politica di questo Esecutivo, che sta facendo il servo sciocco di qualcun altro invece di difendere i nostri interessi nazionali e la nostra economia». ha dichiarato Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia.
«Le sanzioni Ue alla Russia continuano a produrre danni all'economia italiana e abbiamo il timore che anche in Sardegna si faranno sentire: ad Arbatax la Saipem, che da poco aveva anche assunto delle figure professionali, che intenzioni avrà? C'è il serio pericolo di smobilitazione e perdita di posti di lavoro. La speranza è che confermino la posizione strategica dello stabilimento sardo, come in passato». afferma il portavoce regionale di Fdi-An Salvatore Deidda.
«Dalle produzioni dell'agroalimentare al turismo, dall'Hotel Mediterraneo, i cui lavori sono interrotti e che potrebbe essere prese a simbolo di quello che sta accadendo, ai soci della Saras con la società Rosnef, sono tanti i settori che rischiano la crisi», continua l'esponente di Fdi-An in Sardegna, il cui movimento da subito ha denunciato la portata dei danni che le sanzioni avrebbero causato all'economia dell'Isola, presentando con Paolo Truzzu una mozione in Consiglio Regionale. «Le Istituzioni sarde, come è accaduto in altre regioni, spero si tutelino tenendo e riallacciando i rapporti con le Istituzioni russe e monitorino gli investimenti di quelle società che annunciano esuberi come Saipem. Non si deve perdere neanche un posto di lavoro o non si deve arretrare negli investimenti. Non facciamoci cogliere di sorpresa».
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