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A.B.
21 novembre 2015
Jesù Cristu ´Etzu: a Sassari l´esordio di Lubinu
Sabato 28 novembre, alle ore 19, le Messaggerie Sarde ospiteranno la presentazione del primo libro del 39enne scrittore

SASSARI - Sabato 28 novembre, alle ore 19, nel salotto delle Messaggerie Sarde, in Piazza Castello 11, a Sassari, l'associazione culturale sassarese Underground Experiment presenta il primo romanzo di Paolo Lubinu, Jesù Cristu 'Etzu (edizioni Underground Experiment, 2015). All'incontro, sarà presente l'autore, insieme allo staff editoriale. Moderatrice della serata sarà l'attivista e promotrice culturale Rita Marras. Durante l'incontro, il pubblico potrà ascoltare alcuni brani tratti dal romanzo, in un reading a due voci. Al termine della presentazione, lo staff offrirà un piccolo aperitivo con buffet.
Il 39enne Lubinu è attivo da molti anni negli ambienti culturali alternativi della Sardegna. Art director, musicista e scrittore freelance, nel 2010 ha fondato la rivista indipendente Underground X, dove sono apparsi alcuni dei suoi racconti. Nell'aprile 2014, ha pubblicato la raccolta di short stories Racconti Urbani, illustrato da un team di disegnatori indipendenti facenti capo al collettivo Progetto Mayhem: da uno di questi racconti, Il Gabbiano, è nato uno spettacolo visual-teatrale, nel quale il collettivo di artisti va in scena insieme alla piéce. Un altro personaggio dell'autore, la vecchia fattucchiera Zia Mantoi, ha ispirato invece il cortometraggio Su caffè de tia Mantoi, prodotto, diretto ed interpretato dallo staff U.X sempre con la collaborazione del Progetto Mayhem. Jesù Cristu ‘Etzu è il suo romanzo d’esordio.
E' l'inizio dell'estate, quando Jesù Cristu 'Etzu appare improvvisamente in paese, dicono che sia sceso dalle cime di Monte Fenosu, ma nessuno sa chi sia, né da dove venga: il vecchio parla solamente in versi, come un bizzarro santo barbone. Sono gli Anni Novanta e la vita di provincia scorre sotto una coltre di perbenismo e di piccoli e grandi soprusi. La politica nel contesto del paese diventa invadente ed invasiva, pretendendo di controllare le vite dei cittadini con subdoli giochi di potere. Dietro lo scudo della democrazia, qualcuno si muove orchestrando un vero e proprio sistema di sabotaggio per chi da solo accenna una voce fuori dal coro. Personaggi di poco spessore gestiscono una radio che dietro la facciata di sciocco intrattenimento, invece denigra e sminuisce la dignità di chi, per sfortuna o per caso, ostacola i piani politici del Comune, o decide di non omologarsi, o semplicemente si trova in situazioni di disagio culturale e sociale. Un burattinaio regge le fila di questa propaganda del terrore: è lontano fisicamente dalla scena, ma paradossalmente sempre presente ed aggiornato sul microcosmo del paese. Tutti sanno della sua esistenza, ma nessuno osa nominarlo: L'Innominato è il nemico contro cui i ragazzi dei giardini si rendono conto di voler combattere, una sorta di Grande Fratello mediatico, che pretende di imporre il suo sistema di vita; un parallelo anche troppo attuale sul mondo di oggi, dove essere connessi ed essere controllati finisce per avere, sempre più spesso, lo stesso sinistro significato. I ragazzi protagonisti, dopo una forte presa di coscienza (grazie a Jesù Cristu ‘Etzu), scopriranno la ricchezza della ribellione e della lotta, ma anche il valore dell'amicizia, e come in un palcoscenico teatrale il non luogo dei giardini pubblici diventerà luogo di condivisione e di confronto.
Nella foto: Paolo Lubinu
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